Sabato – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 19 agosto 2012 in Senza categoria

Questa sera c‘è un venticello che va e che viene. Mentre scrivo ho messo su una canzone dei Dream Theater, octavarium. E’ un sabato strano, come un pò tutti quelli che stanno succedendo e che mi vogliono far pensare a quante cose cambino col tempo. Lo smalto che luccica resta tale solo nelle persone più vere. Ma il resto dove finisce?

Città – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 10 agosto 2012 in Senza categoria

Questa città non insegnerà mai agli uomini a restare uniti. Li consegnerà alle loro solitudini. Sarebbe bello vedere schiusi nelle mani i sogni di tutte le notti spente dall’impianto del sonno, con la musica in sottofondo a dare e riempire i vuoti violenti del traffico di maghi pensionati.

Spero l’amore non ti possa far male. Nonostante sia la sola cosa rimasta originale.

Nell’afa – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 7 agosto 2012 in Senza categoria

Passeggiami l’estate l’inverno il mare la roccia i desideri. Dammi l’ultimo inchiostro delle meraviglie, così che possa tornare a scriverti  sulle foglie rimaste.  Torno a passeggiare. Ma con te. Da stasera. Da qui.

Brucia – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 30 giugno 2012 in Senza categoria

I passanti indifesi dal caldo crescevano per strada. Francesca indossava una di quelle gonne che il vento fa sue prima di altre. Era passata da una libreria e aveva preso un libro che tracciava la storia di alcuni sogni. Desiderava si liberassero i suoi.
Aroma densa d’estate e un pezzo di granita rimasto a sciogliersi tra le labbra, la lingua e la storia di numeri pretesi.

In blu – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 24 giugno 2012 in Senza categoria

Nella finestra di fronte alla mia c’è solo una collina di lucine colorate di giallo e di bianco, sparse qua e là su un fondo nero apparente. temporaneo, che domattina sarà arrotolato. Per esser poi risteso. Arrotolato. E poi risteso. Arrotolato. E risteso. Arrotolato. Risteso. Arrotolato. Risteso. Arrotolato. Risteso. Arrotolato. Risteso.

Scenderà – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 23 giugno 2012 in Senza categoria

Se provi a cercarmi per una notte sarò da te. Non voglio far altro che sentire il vento e il profumo di borotalco caduto sui tuoi pensieri. I rami sono sfilacciati all’eleganza seccata al caldo. Non serve che piova. Mi basta il fresco di una voce.

Graduatorie – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 21 giugno 2012 in Senza categoria

Penso alla signora che chiede l’elemosina inginocchiata ogni sera alla porta della chiesa in piazza della Trinità. E’ ultima, come me. Resta sulla porta, non entra. E mi insegna che dal basso, per guardare il mondo, non puoi far altro che alzare la testa e così, goderti il Cielo che altrimenti non vedresti mai.

Chissà come avrò speso le mie mani. Mi mancano le dita per afferrare le corde e l’illusione di chi eri tu. Da un angelo? All’osteria dei sogni monchi? Aspetto che le carte si trasformino in pane e il pane in briciole da scrollare al primo filo d’erba. Stop.

E’ difficile resistere quando ti propongono l’alternativa. Ma è ancor più difficile scegliere. Testa o croce si confondono. Se esce testa vorresti la croce. Se esce croce vorresti la testa. Ma una testa in croce, a cui guardare per scegliere in fatto di vita no! Mai. Eppure c’è una Vita che si fa storia nella storia e passa da lì. Le monete non servono. Taluni dicono che non fanno neppure la gioia.

Immagine  —  Pubblicato: 20 Maggio 2012 in Senza categoria

Avanti – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 27 aprile 2012 in Senza categoria

Il tempo non torna. Bamò correva nei calzoni corti, tra l’erba nuova rasata, ai margini delle strade sterrate. Saltava le buche. Saltava tutta la vita che aveva. Andava veloce e il cuore gli batteva forte forte. E lo sentiva forte quando si fermava a respirare. D’estate si sedeva sui muri scaldati dal sole e gli uccelli che si fermavano sui fili della luce non smettevano mai di volare. Come lui di correre. Di sognare. E d’innamorarsi chiudendo gli occhi la sera, semplicemente. Così. Lui lo sapeva: il tempo non torna. 

Riparazione – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 27 aprile 2012 in Senza categoria

La donna dai capelli scuri sulle spalle, era da sola al laghetto. Pareva attendesse un’illuminazione. Il cielo era avvolgente. Di primavera. I sogni liberi e sospesi. Appesi. Come gocce minute ai rami degli alberi.  Quel momento di pace sembrava benedire tutte le fatiche del mondo. E lei, spostando lo sguardo verso il bambino, attraverso quell’amore, sentì cambiare la sostanza delle cose.

 

Rottura – ALberto Zuccalà

Pubblicato: 27 aprile 2012 in Senza categoria

Mi sento e quando mi sento fuggo dalla mia voce. Arrivato alla fine della strada poi mi volto e mi chiedo “Dove vai?”. Mi guardo. Mi scopro vestito d’un pezzo che non conoscevo e mi rispondo “vado a trovare un vestito nuovo, non farò tardi” e mi tranquillizzo che è solo l’ennesima volta che mi prendo per culo. 

Incidenze – Alberto Zuccalà

Pubblicato: 13 aprile 2012 in Senza categoria

Chissà dov’ero quando ero! Oppure non c’ero o non c’eri tu. La coincidenza non manca di farsi la stessa ragione che si permettono le cose spiegabili. Ma come può? Francamente la preferirei co-incidenza. Incidenza con qualcuno. La preferirei nel caos. “Buongiorno!”. “Buongiorno!”. “Incidenza?”. “Si, grazie! E lei?”. “…anch’io. Prendo il modello CID”. 

Io sento i miei giorni passare e non so far altro che pensare alla vita. Succede di incontrare persone disposte persino ad inventarsi un problema, ma io, dal sei aprile del duemilanove non desidero altro che l’amore. Sbaglio nelle forme. Sbaglio nella spontaneità. Sbaglio per fame. Sbaglio per pigrizia. Sbaglio perchè non ne intuisco la stagione. Ma torno a pensarla così, perchè tutto il resto non ha scheletro, nè tendini, ne fantasia. (Almeno, per me!).

http://www.youtube.com/watch?v=hsNQR-jkmeU

Esisto anch’io. Lo vedo dal mio letto sfatto. Mi specchio nei vetri degli occhi suoi. Io per questo non muoio ancora. Se è vero che sei fatto di pelle, se ci credi almeno un pò, lasciami le chiavi ed una penna ferma. Porte e finestre aperte. Un nido da scoprire. E poi ti scriverò di quanto il tempo ha saputo aspettare per noi.